Unione Italiana Lavoratori -
Coordinamento Università


UNA TENDENZA POLITICA CHE NON SI INDEBOLISCE

A causa dei gravi problemi che stanno caratterizzando il Pubblico Impiego questo periodo siè distinto per una forte presenza sindacale nel panorama politico economico nazionale. In questa fase di indebolimento e rinnovamento della Pubblica Amministrazione a noi interessa rafforzareil motore che permette alla società di distinguersi rispetto ad altri Paesi, motore che individuiamo nell’Università e nella Ricerca contrapponendoci al Governo che le ritiene marginali.Infatti nelle linee della maggioranza prevale una tendenza alla privatizzazione che ha lo scopo di far svanire il Dipendente Pubblico.

L’attuale Governo sostiene che l’enorme buco del debito pubblico dei giorni nostri è dovuto al fatto che nel passato si sia esagerato con le agevolazioni, le pensioni sono state date a persone troppo giovani (45-50 anni) e continua la litania attribuendo ulteriori responsabilità all’11 settembre, alla Parmalat, alla Cirio, all’Euro, alla Cina.

In ogni caso noi battiamo sempre sullo stesso tasto: come mai nonostante i “miglioramenti” evidenziati, la famiglia media italiana deve stringere la cinghia per arrivare a fine mese. Riteniamo che la ricchezza economica del Paese non sia diminuita rispetto a qualche anno fa, ma che i beneficiari siano cambiati. Possiamo trovare conferma di questo anche dal fatto che alcuni contratti non vengono rinnovati nonostante siano scaduti da anni, i finanziamenti sono stati ridotti, sono aumentate le tasse agli studenti ed il risparmio dovuto alla carenza di organico per il ripetuto blocco del turn over è elevato.

Ci auguriamo che le linee politiche possano essere modificate, considerando che esiste una maggioranza di cittadini che dissente in tema di politica universitaria. Troppe cose ci allontanano dalle decisioni di questo Governo, non ultima la dichiarazione di fedeltà e di collaborazione incondizionata con gli Stati Uniti espressa in più circostanze, come se essere amici degli Americani debba voler dire porsi in una posizione acritica sul loro operato; infatti questo Governo definisce missione di pace la nostra presenza militare in Iraq, Paese purtroppo in guerra. Ritornando alle questioni interne, sappiamo che rimane ben poco tempo all’Italia per recuperare credibilità e competitività in Europa. Un Europa che già oggi è proiettata nel futuro.

NEL NOSTRO ATENEO:

INDENNITA’ DI RESPONSABILITA’

L’Amministrazione ha evidenziato in più occasioni la volontà di applicare il CCNL, mostrando una particolare sensibilità per l’assegnazione delle responsabilità collegate all’art. 63 del CCNL in vigore. In questo senso è utile ricordare che in prima applicazione noi abbiamo ritenuto insufficienti le risorse finanziate ma considerammo accettabile il decreto applicativo perché si era stabilito verbalmente un vincolo legato alla rotazione delle responsabilità e un successivo incremento delle risorse. Oggi riteniamo che le proposte risolutive espresse dall’Amministrazione siano limitate rispetto alle reali esigenze del personale perché gli atti formali certificano una carenza di organico equivalente a più di 500 unità: ciò significa che il personale di ruolo ha garantito il servizio facendo risparmiare all’Amministrazione più di 500 stipendi.

Secondo noi, qualora si proceda all’applicazione delle responsabilità senza dar luogo alla rotazione, si dovrà aumentare il finanziamento in modo da ottenere un incremento di posizioni quantomeno uguale a centocinquanta nuove assegnazioni specialistiche da individuare con criteri trasparenti. Noi riteniamo che le posizioni individuate negli anni precedenti non sono adeguate al contesto organizzativo dell’anno in corso;quindi è fondamentale stabilire nuovi e trasparenti criteridi assegnazione basati sulla verifica dei requisiti utili ad ottenere una delle due responsabilità rilevate nei precedenti decreti:

1) organizzativa – comporta lo svolgimento di funzioni direttive di elevata complessità, caratterizzata da un alto grado di autonomia gestionale e organizzativa, con specifiche capacità ed onerosi contenuti professionali, che per la loro delicatezza implicano particolari dirette responsabilità legate ha disposizioni informative che fanno rispondere in prima persona agli organi di vigilanza esterni all’Ateneo.

2) Specialistica – comporta lo svolgimento di attività con contenuti di alta professionalità e specializzazione collegata ad elevata autonomia, ricerca e attività in staff che determina indirizzi vincolanti per l’Amministrazione dovuti a normative di riferimento la cui applicazione richiede innovazione tecnologica, progettidi ricerca, processi che sono di elevata rilevanza strategica e che determinano visibilità esterna.

Relativamente a queste due tipologie di responsabilità riteniamo fondamentale che i criteri di assegnazione siano basati su punteggi legati a tre parametri (alto, medio , basso), considerando i seguenti elementi: numero di persone coordinate;necessità di aggiornamento professionale e/o incremento delle competenze; grado di autonomia nell’ambito della responsabilità e/o del progetto; grado di incidenza nell’attività di supporto e di consulenza tecnico decisionale; grado di coinvolgimento in attività di gruppo altamente strategiche per l’ente; effetti esterni ed interni rapportati all’applicazione dei vincoli di legge; rapporti interni ed esterni (istituzioni, enti, associazioni, utenti, funzionari);livello di autonomia nelle decisioni dispesa.

FORMAZIONE

Noi consideriamo la formazione e l’aggiornamento del personale tecnico-amministrativo, di ruolo e/o a tempo determinato, unelemento strategico per la realizzazione dei cambiamenti organizzativi dell’Ateneo e per lo sviluppo dell’individuo nell’ambito dell’ambiente lavorativo e sociale.

Noi consideriamole attività di formazionedistinte in obbligatorie efacoltative, di cui:

  • le obbligatorie sono quelle svolte e promosse all’interno dell’Ateneo, nell’ambito del PROGRAMMA DI FORMAZIONE stabilito da una apposita commissione tecnica;
  • le facoltative sono quelle scelte direttamente dal dipendente e che possono essere o non essere autorizzate dalla commissione formazione e che, in caso di autorizzazione, possono essere finanziate in parte o totalmente dalla Direzione Amministrativa, sentito il parere della commissione formazione.

Le attività formative obbligatorie, le cuile spese sono a totale carico dell’Amministrazione, sono svolte durante l’orario di lavoro e devono essere caratterizzate dalla massima diffusione informativa. Sarà cura dell’ apposita commissione garantire la massima trasparenza delle procedure, compresa l’accettazione del personale richiedente nelle forme di attività obbligatoria e le decisioni di garantire contributi spesa nella formazione facoltativa, anche esterna all’Ateneo. Qualora risultasse accettata l’elargizione di un contributo spesa esso dovrà essere superiore al 19% .

In relazione al numero ed ai contenuti dei corsi di formazione, ai partecipanti vengono riconosciuti dei crediti formativi professionali determinati sulla base di apposito regolamento e validi in tutto il comparto, valutabili ai fini dei passaggi orizzontali e verticali.

Il personale tecnico-amministrativo deve essere utilizzato nell’attività formativa e di aggiornamento per la docenza considerando la preparazione specifica nelle materie di insegnamento attraverso la valutazione del titolo di studio posseduto e dell’esperienza lavorativa maturata. Il compenso dell’attività di docente sarà stabilito a partire da una quota minima di 50 € l’ora.

Infine dovranno essere prese in particolare considerazione nei moduli formativi le materie connesse al conseguimento di titoli riconosciuti in Europa, offrendo la possibilità di prepararsi a tutti coloro che ne fanno richiesta.

In conclusione si è ottenuta una illustrazione complessiva che individua l’esigenza sindacale di garantire alla Pubblica Amministrazione un corretto equilibrio fra forza lavoro e attività caratterizzanti la professionalità individuale e dall’altra l’esigenza politica di garantire una autonomia gestionale caratterizzata da maggiore rendimento (una specie di cottimo) legato ad incentivazioni economiche di merito.

Infine una frase di riflessione per tutti:

“meno occupati è uguale a uno Stato più ricco?”

NOI CREDIAMO DI NO.

“più lavoro flessibile e maggiore occupazione nei settori privati è uguale a uno Stato più ricco?”

NOI CREDIAMO DI NO.

Noi riteniamo che con questa tendenza le tasse non abbasseranno, però saranno di meno i contribuenti, quindi l’abbassamento delle entrate dello Stato sarà certo. Togliendo ciò che manca ai contratti della P.A. praticamente lo Stato avrà meno entrate del passato anche perché i disoccupati e i precari hanno per loro sfortuna redditi ridicoli e gli imprenditori pagheranno meno tasse.

Il Direttivo UIL-P.A.di Ateneo

Firenze, 06-05-2004

Aggiornato il 06/05/2004