Unione Italiana Lavoratori -
Coordinamento Università
|
|
Cari colleghi, in relazione alle continue richieste di informazione sull’evoluzione dei Poli vi portiamo a conoscenza degli aspetti che riteniamo più importanti comunicati dai coordinatori di Polo nel loro progetto "Organizzazione Poli" presentato alle RSU e OO.SS. l'11 novembre 2002. In tale occasione da parte dei coordinatori sono state ricorrenti frasi del tipo:
Rispetto all'area della didattica, i Poli:
Ad una prima analisi potrebbe sembrare che dai Poli potranno nascere nuove opportunità per il personale:
invece, questi "nuovi" obiettivi, con le loro implicazioni, erano già stati egregiamente individuati nel "Protocollo di Intesa del 19 aprile 1999", quando le parti avevano concordato che la nuova organizzazione del lavoro dovesse consentire all'Ateneo di operare attraverso l'ottimizzazione dei progetti e processi, di ruoli e competenze, mediante una nuova gestione delle risorse umane ed il conseguente sviluppo delle competenze interne. Gli stessi concetti sono ancor più dettagliati nell'accordo del 18 aprile 2002 che si prefigge, tra gli altri, lo scopo di individuare e realizzare un nuovo sistema di gestione delle risorse umane che:
Non tenendo conto che, dall'esame della serie storica 1990 - 28 febbraio 2002 del personale di Ateneo, si rileva la crescita di 176 unità dei 2.097 docenti e la contemporanea riduzione di ben 198 unità dei 1.834 tecnici-amministrativi. Da quanto detto, potremmo definire avviata e in evoluzione la riorganizzazione per Poli, ma i cambiamenti che ne derivano sono talmente rivoluzionari da mettere in stallo il miglioramento strutturale, rendendolo per molto tempo solo teorico. Saremmo felici che la nostra affermazione risultasse errata ma, anche voi che ci leggete, provate a riflettere e fateci sapere se pensate che i dipendenti dell'Ateneo possano dare più di quanto stanno dando fino ad ora. Pensate se oggi qualcuno di noi fosse d'accordo su quanto esposto e sia disposto ad agire secondo il criterio: faccio tutto quanto mi viene chiesto dall' amministrazione da cui dipendo, al di là della retribuzione, al di là delle ore di lavoro, al di là della categoria di appartenenza, al di là delle indennità date ad alcuni e non ad altri, al di là di eventuali trasferimenti e/o cambiamenti di funzione e in sintesi al di là del CCNL ed a favore di una privatizzazione completa e definitiva dell'Università. Privatizzazione che tutti individuano deleteria ma che a causa dell'indennità finalizzata esclusivamente al raggiungimento degli obiettivi, porta i Dirigenti e il Personale Docente a comportarsi in modo divergente dai principi di equità, solidarietà e onestà, che sono patrimonio riconosciuto dei principi democratici. Praticamente, la riorganizzazione dei servizi nell'Ateneo fiorentino, che riguarda tutto il personale tecnico-amministrativo in dichiarato deficit di organico, che coinvolge un cospicuo numero di dipendenti per il processo di mobilità e che chiama il personale a svolgere ruoli di più elevata professionalità, anche attraverso una opportuna attività di formazione, nell'ambito di nuovi e più complessi carichi di lavoro, non può prescindere dall’applicazione dell'articolo 57 del vigente C.C.N.L.. Il Direttivo UIL - PA di Ateneo Firenze, 08-03-03 |
|
Aggiornato il 10/03/2003
|