Unione Italiana Lavoratori -
Coordinamento Università


Cari Colleghi,

per spiegare come intende agire la nostra Organizzazione all’interno dell’Ateneo fiorentino, rispetto alla forte azione politica che è diretta ad un’ulteriore privatizzazione, dobbiamo partire dai fatti, sia positivi che negativi e questi oggi evidenziano che nel nostro Ateneo nessuno ritiene di avere un potere contrattuale pari all’altro e/o tanto meno inferiore. Questo dato comporta un irrigidimento nelle posizioni dei lavoratori, soprattutto di coloro che si rendono conto di quello che succede ma sono costretti a subire le decisioni senza poterle modificare, accettando malgrado tutto una situazione di stallo insostenibile che si manifesta sia in termini di mancata crescita stipendiale che professionale. Quanto affermato è dovuto principalmente alla maggiore incisività dei Dirigenti e ad un indebolimento dei Sindacati caratterizzato da divisioni che nascono per posizioni diverse, quindi diventa doveroso analizzare insieme le diversità emerse nel nostro Ateneo in modo da riflettere su eventuali soluzioni degne di essere considerate:

  • La posizione della R.S.U. – E’ formata da una maggioranza con posizioni convergenti costituita da 11 rappresentanti della lista CGIL, un rappresentante della lista UIL e un rappresentante della lista CONFSAL (appartenente allo snals), contrapposta da sette rappresentanti di cui: sei della CISL e uno della CONFSAL (appartenente al cisapuni). La maggioranza è costituita da CGIL, UIL, SNALS che attualmente hanno una posizione comune: quella di portare, caparbiamente avanti, il protocollo di intesa dell’aprile 1999 che prevede di far passare di categoria coloro che si erano autovalutati, considerando anche due passaggi di categoria e ritenendo positivo come primo passo quello dell’applicazione dell’art. 57 che è lo step successivo all’art. 74 (già applicato) e una volta fatto questo, individuare altri percorsi.

  • La posizione della CISL – Fino a qualche giorno fa riteneva opportuno aggredire il CCNL e la interpretazione che le RSU davano del protocollo di intesa, cercando di demolire ogni iniziativa presentata dalla maggioranza dei rappresentanti sindacali. Oggi continua ad aggredire il contratto, ma rispetto al passato si evidenzia un cambiamento: propone di fare ricorso (adire a vie legali) per ottenere miglioramenti di inquadramento per ogni singolo componente del personale.

  • La posizione dell’Amm.ne – Abbiamo buone ragioni per pensare che voglia emanare un bando che non permetta di garantire un passaggio di categoria per tutti, neanche se tutti fossero meritevoli di superare la selezione, in particolare l’amm.ne trova opposizione per i passaggi degli attuali appartenenti alla categoria D che tentano di diventare E.P.

In questo caos la nostra O.S. ritiene che il dovere dei rappresentanti dei lavoratori è chiedere e pretendere quanto stabilito con accordi siglati prima dell’arrivo dell’attuale Dir. Amm.vo, però siamo disposti a trattare le percentuali relative ai passaggi di categoria.

Considerando che il cambiamento della Direzione Amm.va è fortemente contrapposta alle procedure stabilite nel passato, in tal senso le nostre pregiudiziali sono quelle di volere lo svuotamento della categoria B (che dovrà essere riempita successivamente) mentre per le categorie C e D noi siamo disponibili a considerare che i passaggi siano basati su un numero di posti concordato. Ulteriore pregiudiziale è che successivamente a queste procedure selettive si stabilisca attraverso un nuovo accordo che i crediti formativi possano far aumentare (prima del tempo stabilito dal CCNL) la classe stipendiale all’interno della categoria (progressione orizzontale).

Per un maggiore approfondimento è possibile leggere il documento completo collegandosi alla nostra pagina web "linea diretta".

Il Direttivo UIL – P.A. di Ateneo

Firenze, 07-03-03

Aggiornato il 10/03/2003