Cari colleghi,
Nell'evoluzione e nelle politiche che riguardano il lavoro nel pubblico
impiego la nostra Organizzazione si pone l'obiettivo di premiare i meritevoli,
attivando un meccanismo che permetta la crescita di classe stipendiale
del lavoratore attraverso procedure che garantiscano a tutti di arrivare,
in tempi certi, alla gratificazione spettante relativamente alle competenze
e alla anzianità posseduta. Vale a dire la correlazione fra la
formazione e i crediti formativi, possibilità attuabile con la
certificazione della qualità formativa.
Vorremmo ottenere che gli scatti stipendiali interni alle categorie si
possano avere oltre che per anzianità nella classe di appartenenza
come previsto dal CCNL anche per numero di crediti formativi, vale a dire
che se uno di noi si sente particolarmente sicuro delle proprie capacità
può decidere autonomamente di affrontare un percorso formativo
superiore a quello di base. Chiaramente per accedere alla formazione superiore
si dovranno sostenere dei test di ingresso che permettano di evidenziare
la conoscenza di base che serve per accedere alla formazione superiore.
La selezione dovrà rimanere obbligatoria per i passaggi da una
categoria all'altra. Ove fosse necessaria la Laurea per il passaggio di
categoria, dovrà valere anche l'anzianità, vale a dire che
con una anzianità stabilita si potrà partecipare agli esami.
A proposito di riqualificazione ci teniamo ad evidenziare che esistono
due settori senza dei quali, l'Ateneo si blocca totalmente, ossia: l'ufficio
ambiente e sicurezza e il CSIAF. Per questi uffici è ancora più
urgente sanare il sottoinquadramento in modo che chi vi opera possa assumersi
formalmente le responsabilità che sono correlate alla funzione
che svolge acquisendo un bilanciamento di mansioni rispetto ad altri Atenei
e altre amm.ni, stessa cosa vale per quelle figure che se non svolgono
mansioni superiori si blocca l'ufficio in cui operano. Naturalmente il
problema del sottoinquadramento deve trovare rapida soluzione in tutte
le strutture in cui è manifesto.
Considerando che la formazione dovrà essere obbligatoria e permanente,
esistono due modi per darne avvio e per renderla valida come titolo anche
qualora un dipendente a tempo determinato passi da una amm.ne all'altra.
Entrambi i metodi indicati di seguito dovranno essere legati alla certificazione
di qualità del processo formativo:
- creare un gruppo interno di certificatori di qualità del processo.
In questo caso dovremo batterci strenuamente affinché questo
organismo sia formato da persone che abbiano tutti i requisiti per non
essere messi in discussione dagli organi di controllo, quindi bisogna
che ne facciano parte coloro che hanno già esperienza e titoli
riconosciuti in merito.
- Utilizzare Aziende esterne che si occupano di certificazione di qualità
della formazione, soluzione che si rende necessaria in alcuni casi dove
i rapporti fra parti sono particolarmente tesi e la scelta di coloro
che dovrebbero certificare l'attività formativa potrebbe accentuare
la tensione.
Riteniamo infine necessario procedere ad una ricognizione-confronto
con altri Atenei relativamente alla organizzazione del lavoro, per rendere
conforme, nei limiti del possibile, l'interpretazione delle norme contrattuali
alla maggioranza delle realtà universitarie.
Il Direttivo UIL-P.A. di Ateneo
Firenze, 3.12.2002
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