Cari colleghi,
vi informiamo che la nuova gestione tecnico/amm.va sta garantendo il proseguimento
del lavoro iniziato nella precedente gestione, quindi quello che ci interessa
esaminare è legato ai temi affrontati prima dell'arrivo del nuovo
Dir. Amm.vo, abbiamo iniziato con: Contratti di formazione lavoro,
Poli, Indennità di rientro pomeridiano.
Ci limiteremo a trattare sinteticamente questi temi, evidenziandone i
contenuti di base.
- Contratti di formazione lavoro - Noi riteniamo che questa tipologia
di assunzioni sia una delle alternative attuabili in considerazione
del blocco di assunzioni a tempo indeterminato per il pubblico impiego.
Negli ultimi tre anni la nostra Università ha assolto parte dei
propri impegni con il ricorso al personale a tempo determinato che si
è guadagnato la stima di tutti e quindi è necessario trovare
delle soluzioni che rendano possibile l'assunzione in pianta stabile.
In questa ottica approviamo i contratti di formazione lavoro, che pure
trovano un limite nell'età stabilita per la loro stipula, e ne
sollecitiamo l'estensione a tutte le aree presenti nell'Ateneo.
- Poli - Abbiamo ascoltato la illustrazione del progetto direttamente
dai Coordinatori e ci pare opportuno segnalare la nostra impressione:
cioè che l'evoluzione di queste strutture è ancora sperimentale
e sarà così ancora per molto tempo e solo dopo un lungo
periodo si potrà riscontrare in essi una reale autonomia ed un
reale vantaggio organizzativo.
- Indennità di rientro pomeridiano - La filosofia generale
è quella di non perdere una Lira/Euro rispetto all'attuale corresponsione.
Le proposte discusse nel tempo sono state molte, le ultime sono state
improntate sulla individuazione di una modalità totalmente conforme
ai vincoli della normativa vigente. La proposta che sta prendendo consistenza
è collegata alla possibilità di incrementare il fondo
per la produttività collettiva di un importo annuale pari a quella
della attuale indennità di rientro pomeridiano. Da questo orientamento
iniziale si sta manifestando una proposta integrativa, ancora in discussione,
e che ci auspichiamo porti ad una posizione unitaria delle OO.SS., che
prevede un incremento del fondo.
Passiamo adesso a fare alcune considerazioni:
da troppe parti arrivano segnali di giustificato nervosismo e in alcuni
casi di rassegnazione. Per questo oggi siamo decisi a percorrere una strada
che permetta di attuare gli accordi, con una posizione distinta dalle
altre OO.SS. se necessaria; infatti riteniamo che non si possa più
considerare una vittoria totale l'aver ottenuto il trattamento accessorio
con le modalità vigenti, la percentualizzazione sul processo di
autovalutazione, le 94.000 Lire di quota di incentivazione di primo impatto
sul riposizionamento e l'ulteriore quota integrativa, l'indennità
di rientro pomeridiano, perché un percorso partito nel 1998, e
formalizzato con un accordo sottoscritto nell'aprile del 1999, è
ancora fermo e addirittura non si riesce ad applicarlo in tempi certi
e nonostante lo consideriamo il migliore metodo per applicare le indicazioni
politiche e normative (efficacia, efficienza, economicità), riteniamo
che è passato troppo tempo per attuare l'espletamento di questo
percorso di valorizzazione delle competenze.
Come abbiamo detto all'inizio, siamo fra coloro che preferiscono mettere
in pratica le teorie e ci auguriamo che anche il nuovo Direttore Amm.vo
preferisca i fatti alle parole e per questo motivo ci aspettiamo un confronto
basato su regole trasparenti, su un sincero scambio di opinioni e sull'applicazione
degli accordi che scaturiscono dal confronto.
Il Direttivo UIL-P.A. di Ateneo
Firenze, 2.12.2002
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