Unione Italiana Lavoratori -
Coordinamento Università


Cari colleghi,

l'argomento più importante di questo periodo è segnato dal percorso che l'Amministrazione e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza hanno portato avanti attraverso le conferenze formative sulla L. 626. Noi, come sapete, riteniamo tutto ciò un percorso positivo, che segna l'inizio di una nuova storia nella Pubblica Amministrazione legata allo sviluppo del nostro Ateneo, in quanto la formazione ci lega all'obiettivo strategico a cui tendiamo per raggiungere ciò che ognuno si è posto con il riposizionamento. Per seguire questo percorso saremo costretti a confrontarci con difficoltà che derivano da logiche internazionali, legate alla globalizzazione. Proprio dalla globalizzazione nasce la tendenza alla privatizzazione e alla autonomia finanziaria del pubblico impiego, tali logiche ci inseriscono automaticamente nel mercato globale attraverso la competitività che nel nostro caso si confronta con altri Atenei; quindi, secondo noi, è necessario impostare il nostro lavoro e la nostra filosofia nell'ottica della formazione permanente mirata ad acquisire le conoscenze necessarie a migliorare il proprio ruolo.

Corre l'obbligo di precisare che la L. 626, in qualità di lavoratori, è sicuramente in linea con le nostre esigenze perché è evidente che lo scopo che si propone è la salvaguardia della salute attraverso l'eliminazione del rischio. Ma è anche vero che vista dalla parte di chi si deve adeguare ad essa risulta essere, per la sua pignoleria, un modo per sbarazzarsi di aziende che non hanno possibilità economiche tali per potersi regolarizzare e che quindi non potranno reggere l'impatto con la globalizzazione. Prima o poi, visto l'indirizzo politico: le Università, i Beni Culturali, la Sanità, le Ferrovie, l'INPS saranno totalmente privatizzati così come già lo sono: le Poste l'ENEL, la Telecom (SIP) ecc...

Globalizzazione, una parola che molti di noi analizzano, vedendoci più uniti al resto del mondo, ma in realtà si prefigge come scopo principale di far crescere in ogni individuo il desiderio di competitività indirizzato al proprio profitto in termini manageriali. In pratica, derivano dalla globalizzazione: privatizzazioni delle pensioni, delle liquidazioni, della assistenza sanitaria, carichi di lavoro appesantiti notevolmente, uniti a contratti di natura privata molto buoni per coloro che potranno imporre le proprie conoscenze e contratti privati mediocri per coloro che non avranno conoscenze sufficienti.

Questo è quanto deriva dalla nostra interpretazione generale legata alla politica internazionale e in questa logica rientra la L. 626.
E' in relazione a quanto detto che continuiamo a ripetere con certezza che nel caos creato dalla corsa competitiva internazionale il nostro Ateneo ha utilizzato con il proprio riposizionamento (attraverso uno sforzo "collettivo") solo la parte migliore delle norme e delle logiche anzidette, creando una reale convergenza di intenti fra lavoratori e Amm.ne.

Oggi relativamente agli incontri formativi sulla L. 626, ognuno di noi può dire di saperne di più in termini di sicurezza e può dire di conoscere la filosofia della Legge.
Si sa che esiste un Ufficio che impersona il Datore di lavoro (Dir. Amm.vo), si sa che le RR.LL.SS. sono il primo organismo da interpellare per attivare un processo di adeguamento alla Legge, si sa che le OO.SS. trattano percorsi relativi alla sicurezza anche attraverso specifici regolamenti. Allora risulta chiaro cosa chiedere alle RR.LL.SS., cosa pretendere dall'Amm.ne, cosa indicare a noi OO.SS. affinché ci facciamo portavoci di provvedimenti relativi alla salute, che devono essere adottati e/o modificati nella legge stessa. Per contattarci esistono: INTERNET e Posta elettronica. Cogliamo l'occasione per far presente, che i nuovi mezzi di comunicazione quali INTERNET e/o e-mail, devono essere garantiti e accessibili a tutti i lavoratori.

In conclusione visto che si avvicinano le elezioni delle RR.LL.SS., grazie agli incontri formativi saremo in grado di decidere meglio chi scegliere per rappresentarci in questo senso. Inoltre saremo più preparati ad affrontare i percorsi di riorganizzazione che ci legheranno al processo di riposizionamento che partirà con la formazione relativa alle materie fondamentali dei ruoli che ognuno di noi ha scelto per riposizionarsi.
Per finire, come già detto in altre occasioni:
Spesso nei percorsi innovativi c'è chi costruisce e chi demolisce. Noi saremo sempre dalla parte di chi costruisce e/o dalla parte di chi vuole costruire.

La Segreteria UIL-P.A.

Lì, 02-04-2001

Aggiornato il 15/11/2001