Unione Italiana Lavoratori -
Coordinamento Università


Cari colleghi,

gli ultimi avvenimenti stanno evidenziando la volontà e l'impegno della maggioranza dei rappresentanti sindacali di questo Ateneo nel salvaguardare i diritti di chi lavora considerando con particolare attenzione la Formazione e la riorganizzazione per poli, legando tutto al riposizionamento e al contratto decentrato. In tale ottica l'apertura ufficiale della formazione garantisce un percorso personalizzato, valido sia per coloro che desiderano procedere ad una riqualificazione con il riposizionamento (quasi tutti), sia per quanti desiderano procedere alla propria riqualificazione professionale e stipendiale attraverso il contratto nazionale.
Detto questo, è doveroso precisare che la formazione dovrà essere rigorosamente garantita a tutti e la ripetizione dei corsi dovrà avvenire automaticamente fino a quando non saranno esaurite tutte le domande.

La riorganizzazione per poli comporta la mobilità che dovrà orientarsi alla copertura dei posti in rapporto alle domande volontarie di trasferimento, questo permetterà di rendere possibile l'orientamento dell'amministrazione nello spostare il personale dove c'è bisogno e, qual'ora rimanessero ancora posti da coprire provvedere attraverso concorso pubblico. Pertanto le cose vanno avanti lentamente ma proseguono in linea con gli accordi firmati però, come abbiamo espresso in altre occasioni, alcuni colleghi hanno diritto ad un percorso più veloce perché da anni svolgono funzioni particolarmente qualificate e/o di Coordinamento senza avere riconoscimenti e, siccome questi colleghi non hanno gap formativo rispetto al ruolo chiesto o in alcuni casi hanno completato il loro gap attraverso autoformazione, non si capisce perché l'amministrazione non provveda immediatamente a comunicare alle OO.SS. la volontà di procedere ad una sessione speciale d'esame per coloro che sono nelle condizioni di parteciparvi.

Passiamo adesso a parlare di un problema che stiamo affrontando relativamente alla indennità di responsabilità prevista dall'art. 63 del CCNL. Nell'ultimo incontro avvenuto il 15.06.01 l'ammontare della cifra precedentemente stabilita dall'amministrazione per questa indennità è aumentata notevolmente e per noi, in relazione a tale incremento esistono possibilità di dialogo purché tutto il percorso che porterà a stabilire a chi spetta questa indennità venga affrontato con trasparenza e verificandone in sede di trattativa, l'indirizzo specifico. Pertanto ci auguriamo che in un prossimo incontro i delegati del Rettore e del Direttore amm.vo si presentino con indicazioni specifiche che permettano di individuare con precisione le figure che a loro parere hanno diritto a tale indennità.

Per concludere riteniamo opportuno comunicare sinteticamente come prosegue la trattativa nazionale per il secondo biennio economico. In merito va considerata positivamente la manifestazione svolta a Pisa il giorno 08.06.01 e lo sciopero generale indetto in tale occasione. Va invece considerata negativamente l'arroganza del presidente della CRUI il quale, a nome di tutti i Rettori, ha considerato un insuccesso questa iniziativa e pertanto non ha dato nessuna disponibilità a trattare. Chiaramente questo porterà conseguenzialmente ad indire altre azioni che permettano di mettere in ginocchio una controparte che con le scelte rigide attuate nel biennio 2000-2001 sta portando la pubblica amm.ne al collasso, infatti a nostro parere la gestione della trattativa del secondo biennio, economico ha preso questa piega perché nelle sedi universitarie si tenta di indebolire ulteriormente la responsabilità e l'autonomia del personale Tecnico Amm.vo e questo si evidenzia particolarmente attraverso una privatizzazione che rende sempre più precario il rapporto di lavoro e dallo "scarica barile" nel gestire le responsabilità da parte dei Dirigenti e facenti funzione quando si tratta di attuare percorsi che possano consentire nuove assunzioni. Ultima conferma di questa tendenza è emersa proprio nell'incontro in cui si è discusso della indennità di responsabilità dove emergeva la volontà da parte di tutte le OO.SS. a fare grossi sacrifici pur di favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato, anche rinunciando all'applicazione dell'articolo 63 del CCNL. Neppure di fronte ad una manifestazione di responsabilità così forte si è ottenuta la disponibilità della controparte a cercare di risolvere i problemi collegati alla privatizzazione. Allora ci domandiamo: che fine faranno i precari che hanno lavorato per un anno nel nostro Ateneo? Ci auguriamo che presto venga bandito un concorso pubblico e che loro, grazie alla propria dimostrata professionalità, superino brillantemente le prove richieste.

Firenze, 18.06.2001

Aggiornato il 15/11/2001