Unione Italiana Lavoratori -
Coordinamento Università
|
|
Cari colleghi, Oggi anche lo sciopero è diventato un blando strumento
di persuasione nei confronti delle scelte politiche e stando così
le cose se continuiamo a far finta di avere la situazione sotto controllo
(e non lo è), potremo anche aspettare che la nostra controparte
ci chieda inginocchiarci per supplicare di non essere licenziati.
In relazione a ciò nei nostri interventi siamo stati particolarmente duri: abbiamo fatto rilevare al Dir. Amm.vo che la nostra pazienza non doveva essere messa ulteriormente alla prova visto che eravamo presenti a quella trattativa convinti di parlare del trattamento accessorio e pertanto volevamo sentire la sua posizione in merito. Successivamente abbiamo spiegato di aver ascoltato con attenzione quello che aveva detto e abbiamo fatto notare che le posizioni da lui espresse ci avevano resi ostili non perché ce l'abbiamo con lui ma perché il gioco dei Dirigenti della Pubblica Amministrazione è il linea con le indicazioni politiche e non si può accettare che vi siano aumenti stipendiali al di sotto dell'inflazione, incertezza nei passaggi di categoria, trattamento accessorio dato solo ad una parte di lavoratori, differenziazioni stipendiali. In relazione a quanto detto il nostro obiettivo è quello di dare a tutti i lavoratori il trattamento accessorio che hanno avuto fino ad oggi (nemmeno una lira/euro in meno). Se il metodo per ottenere questo si differenzia dal nostro non è un problema insormontabile purché il fine non porti a una discriminazione di trattamento per i lavoratori. Relativamente alla proposta di adottare i progetti come mezzo per determinare il trattamento accessorio, abbiamo detto che i progetti a noi non stanno a cuore, anzi la pensiamo in modo molto diverso da cgil e cisl perché quei progetti li abbiamo vissuti in modo negativo anzi li abbiamo considerati poco credibili, quindi la nostra posizione è quella di valutare l'esistente, la parte formale che abbiamo (compreso i progetti) ma soprattutto: le schede di riposizionamento, la domanda di partecipazione alle selezioni (74 e 57) per i passaggi di categoria, selezione che di fatto è soprattutto un concorso per titoli, la formazione svolta in modo idoneo. Pensiamo questo perché i lavoratori sono stanchi di aumenti di stipendio ridicoli, sono stanchi di svolgere attività completamente diverse da quelle di competenza senza il giusto inquadramento, sono stanchi di fare domande per la partecipazione a selezioni e dopo quattro anni di auto certificazioni non si è ancora fatto niente, sono stanchi di essere valutati in relazione alle logiche dei direttori delle strutture decentrate. Infine abbiamo detto che se quanto da noi affermato non sarà tenuto in considerazione all'interno della sua proposta, allora facciamo presente che è finita l'epoca della concertazione e, se sarà necessario, non avremo problemi ad entrare nell'era del conflitto. Alla fine della riunione è stato dichiarato lo stato di agitazione da parte di tutte le OO.SS. BUONE FESTE DALLA UIL. Firenze, 18-12-01 |
|
Aggiornato il 4/12/2001
|